Passate le feste di Natale, note per le grandi abbuffate, è tempo per prepararsi – con calma – alla prova costume. Non vogliamo consigliarvi una dieta oggi, ma consigliarvi quali diete escludere categoricamente dai vostri buoni propositi per l’estate!
Tra tutte le fantomatiche diete dette “detox”, bisogna tenere presente una delle varianti fondamentali per poterle definire realmente “detox”: il tempo! Per ripristinare una funzionalità epatica alterata, infatti, è necessaria una dieta sana ed equilibrata per almeno tre mesi: non sarà certo qualche giorno di ferie ad averla alterata!
Una tra tutte le diete proposte dal web e da chi si professa intenditore è la celebre “dieta alcalina”. Ma in cosa consiste questa tanto citata dieta? Analizziamola nel dettaglio! La “dieta alcalina” adotta il principio secondo il quale i diversi pH dei cibi influenzano lo stato di salute e di malattia delle persone.
In realtà, analizzando più approfonditamente questo principio, ogni soluzione ha un suo pH e abbiamo una scala da 0 a 14: da 0 a 6 saremo in una condizione di acidità, 7 di neutralità, da maggiore di 7 a 14 di basicità.
Ora che abbiamo chiarito di cosa si tratta, sfatiamo una volta per tutte un mito! Questo concetto, infatti, non si può applicare alla scienza della nutrizione per almeno due motivi:
- Tutti gli alimenti seguono dei processi allo stesso valore di pH. Quando un alimento sotto forma di bolo alimentare raggiunge lo stomaco trova un ambiente molto acido (pH =2) che lo convertirà in chimoacido, il quale sarà alcalinizzato a livello dell’intestino tenue per continuare il processo di digestione. Ecco perché tutti gli alimenti seguiranno dei processi allo stesso valore di pH.
- Il nostro sangue ha un pH di 7,4 e se questo variasse non riusciremmo a sopravvivere.
Reni e polmoni garantiscono questo valore di pH. In conclusione, non esistono diete alcaline, alcalinizzanti, acque alcalinizzanti ed è inutile ingerire grosse quantità di acqua e bicarbonato.
Antonio Losacco